La terapia con statine è associata ad una minore mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca diastolica
Ricercatori della Wake Forest University School of Medicine a Winston-Salem hanno trovato che la terapia con statine può essere associata ad un miglioramento della sopravvivenza nei pazienti con insufficienza cardiaca e normale frazione d’eiezione.
Sono stati valutati 137 pazienti con insufficienza cardiaca e con frazione di eiezione maggiore o uguale al 50%.
Nel corso del periodo di follow-up medio di 21 mesi, 20 pazienti sono morti.
Il trattamento con un Ace inibitore, un beta-bloccante o un calcioantagonista non ha prodotto alcun beneficio sulla sopravvivenza.
Al contrario, il trattamento con una statina era associato ad un sostanziale miglioramento della sopravvivenza ( rischio relativo di morte: 0,22; p = 0,006 ).
I pazienti che hanno assunto una statina avevano più alti livelli basali di colesterolo LDL rispetto a coloro che non hanno ricevuto la statina ( in media, 153 versus 98 mg/dL; p < 0,01 ).
Dopo trattamento con la statina, i livelli di colesterolo LDL sono scesi a livelli ( 101 mg/dL ) simili a quelli dei soggetti che non hanno assunto statine ( 98 mg/dL ).
Dopo aggiustamento per le variabili cliniche di base ( ipertensione, diabete, malattia coronarica, creatinina plasmatica ), la terapia con statine è risultata associata ad una minore mortalità ( rischio relativo aggiustato di morte: 0,20; p = 0,005 ). ( Xagena_2005 )
Fukuta H et al, Circulation 2005; 112: 357-363
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XagenaFarmaci_2005