Angioplastica: in che cosa consiste?

A cura di Gaetano Satullo, Cardiologia, Ospedale Papardo, Messina


L'angioplastica è una procedura interventistica che consiste nel dilatare le arterie stenotiche (cioè ristrette) con un palloncino montato su un piccolo catetere che gonfiandosi (alcuni tipi fino a 15 atmosfere e oltre) rompono la placca e dilatano l'arteria. L'angioplastica può effettuarsi in molti distretti arteriosi. Il tipo di angioplastica più famosa e frequente è quella sulle arterie coronariche che si esegue in pazienti con cardiopatia ischemica (angina, infarto). I cateteri si introducono dall'arteria femorale; percorrendo tutta l'aorta si raggiungono le arterie coronariche; iniettando il mezzo di contrasto si visualizza la coronaria stenotica e quindi nella coronaria malata si introduce un cateterino con un palloncino montato all'estremità che viene gonfiato in corrispondenza della stenosi. Quando il risultato non è ottimale, quando vi sono segni di complicanze locali o se la stenosi era in particolari posizioni, l'intervento può essere perfezionato con l'applicazione di uno stent che è una "mollettina" che distesa dal palloncino gonfiato, distende le pareti del vaso assicurando una migliore pervietà. L'angioplastica è gravata da un minimo di complicanze sia locali che generali e non sempre è un intervento risolutivo in quanto circa il 25-30% di vasi trattati con l'angioplastica si ristenotizzano nei 6 mesi successivi. (Xagena 2000)

(Keywords: angioplastica, cardiopatia ischemia, ostruzione delle coronarie)