Ospedalizzazione per infarto con sopraslivellamento ST: alti livelli di aldosterone associati a un più alto rischio di mortalità
Uno studio, compiuto in Francia ha valutato la relazione tra livelli di aldosterone al momento della presentazione ospedaliera per infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) ed esito.
I livelli plasmatici di aldosterone sono stati misurati alla presentazione nei pazienti consecutivi da sottoporre ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) per STEMI.
Il periodo di follow-up è stato di 6 mesi.
Tra i 356 pazienti con infarto STEMI, 23 sono morti durante la permanenza in ospedale e 36 entro 6 mesi.
Altri 9 pazienti sono sopravvissuti ad arresto cardiaco avvenuto in ospedale.
Alti livelli di aldosterone sono risultati associati ad un aumento dell’incidenza di morte ospedaliera ( p = 0.01 ), morte cardiovascolare ( p = 0.03 ), insufficienza cardiaca ( p = 0.005 ), fibrillazione ventricolare ( p = 0.02 ) ed arresto cardiaco resuscitato ( p = 0.01 ).
Dopo aggiustamento per età, classe Killip e stato di riperfusione, i pazienti nel più alto quartile dei livelli di aldosterone, rispetto al primo quartine, sono risultati a più alto rischio di morte ( hazard ratio, HR = 3.28; p = 0.035 ) e di morte o di arresto cardiaco resuscitato ( HR = 3.74; p = 0.008 ) nel corso del periodo di follow-up.
I dati dello studio hanno mostrato che i livelli plasmatici di aldosterone al momento dell’ammissione in ospedale dei pazienti indirizzati a PCI primario per infarto miocardico con sopraslivellamento ST sono associati ad outcome clinici avversi, precoci e tardivi, tra cui l’esito fatale.
L’associazione tra alti livelli di aldosterone e mortalità tardiva è risultata indipendente dall’età, dall’insufficienza cardiaca e dallo stato riperfusionale. ( Xagena_2006 )
Beygui F et al, Circulation 2006; 114: 2604-2610
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Cardio2006