Insufficienza cardiaca: bassi livelli di emoglobina e alta glicemia correlati a mortalità


Uno studio condotto da Ricercatori dell’University of Leicester in Gran Bretagna ha esaminato la relazione tra outcome ( esito ) e le concentrazioni plasmatiche dell’emoglobina e del glucosio misurate subito dopo il primo ricovero ospedaliero per scompenso cardiaco.

Sono state osservate le cartelle cliniche di 528 pazienti, di età media pari a 70 anni ( 43% donne ) con primo ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca cronica.

Nel corso del periodo osservazionale ( in media 1257 giorni ), il 45% dei pazienti è morto.

Al momento del ricovero, il 27% dei pazienti ed il 38% alla dimissione era in trattamento per il diabete.

I criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) per l’anemia sono stati incontrati dal 39% degli uomini e dal 43% delle donne.

All’analisi univariata, più bassi livelli plasmatici di emoglobina ( hazard ratio, HR = 0,879; p < 0.0001 ) e più alti livelli di glucosio ( HR = 1,034; p = 0.009 ) erano associati alla mortalità per tutte le cause.

All’analisi multivariata, rispetto ai pazienti con normali livelli di emoglobina, l’hazard ratio è risultato 1,415 ( p = 0.010 ) per i pazienti con bassi livelli di emoglobina.

La mortalità per tutte le cause si è ridotta linearmente per valori di emoglobina fino a 159g/l, al di sopra la mortalità è aumentata.

I livelli di glucosio superiori al più alto quartile ( > 10mmol/l ) si sono rivelati essere un predittore indipendente di mortalità ( HR = 1,966; p = 0.0002 ).

Lo studio ha mostrato che i più bassi livelli plasmatici di emoglobina ed i più alti livelli glicemici sono associati a mortalità per tutte le cause nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica.
Più alti valori di glicemia sono risultati associati alla mortalità, senza riferimento allo stato diabetico del paziente. ( Xagena_2006 )

Newton JD, Squire IB, Heart 2006; 92: 1441-1446




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