Edema periferico dovuto a malattia cardiaca: diagnosi ed outcome


Uno studio, compiuto dai Medici della Stanford University, ha avuto come obiettivo quello di determinare se l’esame fisico basale e l’anamnesi fossero utili nell’identificare i pazienti con edema cardiaco e confrontare la sopravvivenza tra pazienti con cause cardiache di edema con quelli con cause non-cardiache.

Sono state analizzate 278 cartelle cliniche di pazienti consecutivi sottoposti ad ecocardiografia per la valutazione dell’edema periferico.

L’edema cardiaco è stato classificato come la presenza di uno dei seguenti criteri: frazione d’eiezione vantricolare sinistra inferiore al 45%, pressione arteriosa polmonare sistolica maggiore di 45mmHg, ridotta funzione ventricolare destra, allargamento del ventricolo destro, dilatazione della vena cava inferiore.

L’età media dei 243 pazienti era di 67 anni, e nel 92% dei casi era di sesso maschile.

Una causa cardiaca dell’edema è stata trovata nel 23% ( n = 56 ) dei pazienti.

Predittori indipendenti di causa cardiaca dell’edema sono risultati: la broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ) ( odds ratio, OR = 1.74 ) e crepitii ( OR = 1.98 ).
La specificità per la causa cardiaca dell’edema era alta ( 91% per BPCO, 93% per crepitii ), mentre la sensibilità è risultata bassa ( 27% per BPCO, 24% per crepitii ).

Rispetto ai pazienti senza causa cardiaca di edema, quelli con causa cardiaca presentavano una più alta incidenza di mortalità ( 25% versus 8% a 2 anni; p < 0.01 ), anche dopo aggiustamento ( hazard ratio, HR = 1.55 ).

I dati dello studio hanno dimostrato che è difficile predire la causa cardiaca di edema sulla base dell’anamnesi e dell’esame fisico. ( Xagena_2006 )

Shah MG et al, Clin Cardiol 2006; 29: 31-35




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