hs-CRP nella stratificazione del rischio nei pazienti con infarto miocardico da sottoporre a intervento coronarico percutaneo


Ricercatori dell’Università di Bologna hanno valutato il valore predittivo dei livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hs-CRP ) sulla sopravvivenza nel lungo periodo nei pazienti con infarto miocardico e sopralivellamento ST ( STEMI ), trattati con intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario.

E’ stata condotta un’analisi retrospettiva su 758 pazienti con infarto STEMI, con evento infartuale insorto meno di 12 ore prima; la determinazione della proteina C-reattiva è stata fatta al momento del ricovero ospedaliero.

I pazienti sono stati classificati in 4 gruppi : I) hs-CRP: inferiore a 0.48 mg/dl ; II) hs-CRP : maggiore o uguale a 0.48 e minore di 1.2 mg/dl; III) hs-CRP: maggiore o uguale a 1.2 ed inferiore a 3.1 mg/dl; IV) hs-CRP: maggiore o uguale a 3.1 mg/dl.

Il gruppo dei pazienti con hs-CRP nel IV quartile aveva una più alta incidenza di mortalità ospedaliera ed eventi avversi cumulativi.

Nel corso di un periodo osservazionale medio di 724 giorni, il gruppo hs-CRP IV quartile ha mostrato una più bassa sopravvivenza, una più bassa sopravvivenza libera da infarto miocardico ed una più bassa sopravvivenza libera da eventi avversi.

All’analisi multivariata, la proteina C-reattiva ad alta sensibilità è apparsa essere un predittore indipendente di mortalità nel lungo periodo ( HR= 1.04; p=0.003 ), mortalità nel lungo periodo e re-infarto ( HR=1.03; p=0.008 ) e di eventi avversi ( HR= 1.03; p=0.03 ).

Dallo studio è emerso che la valutazione di hs-CRP, al momento del ricovero nei pazienti con infarto STEMI da sottoporre ad intervento PCI primario, permette la stratificazione del rischio di questi pazienti. ( Xagena_2008 )

Ortolani P et al, Eur Heart J 2008; 29: 1241-1249



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