A cura di Gaetano Satullo, Cardiologia 2, Ospedale Papardo, Messina
Da almeno 50 anni si ritiene che elevati valori di acido urico comportino un aumento del rischio per malattie cardiovascolari. La revisione della Letteratura effettuata da Rich ha permesso di accertare che la maggior parte dei dati epidemiologici indicano che elevati valori di acido urico rappresentano un fattore di rischio indipendente di malattie cardiovascolari, anche se il meccanismo non appare chiaro. Ricerche ulteriori sono però necessarie per confermare i dati e per definire il livello di valori al di sopra dei quali è utile avviare il trattamento ipouricemizzante. (Rich MW Am J Cardiol 2000;85:1018-1020)
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