I pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST spesso ricevono dosi in eccesso di farmaci antitrombotici
I pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST trattati in comunità spesso ricevono una dose in eccesso di terapia antitrombotica.
I Ricercatori dello studio CRUSADE hanno esaminato l’associazione tra dosaggio dei farmaci antitrombotici ( Eparina non frazionata, UFH; Eparina a basso peso molecolare, LMWH; inibitori della glicoproteina IIb/IIIa ) ed i principali outcome.
L’analisi osservazionale prospettica ha interessato 30.136 pazienti del registro CRUSADE ( Can Rapid Risk Stratification of Unstable Angina Patients Suppress Adverse Outcomes with Early Implementation of the American College of Cardiology/American Heart Association Guidelines ) in 387 ospedali degli Stati Uniti.
Questi pazienti presentavano sintomi coronariche acute senza livellamento ST ( NSTE ACS ), dolore toracico e positività all’elettrocardiogramma ( ECG ) o biomarker cardiaci positivi, tra gennaio e settembre 2004.
Il 42% ( n = 3.354 ) dei pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST, ai quali sono stati somministrati farmaci antitrombotici, ha ricevuto almeno una dose iniziale al di fuori del range raccomandato.
Una dose superiore rispetto al normale è stata somministrata al 32.8% dei pazienti trattati con Eparina non frazionata, al 13.8% dei pazienti trattati con Eparina a basso peso molecolare, e al 26.8% dei pazienti ai quali sono stati somministrati gli inibitori IIb/IIIa.
I fattori associati all’eccesso di dosaggio hanno compreso: età più avanzata, sesso femminile, insufficienza renale, basso peso corporeo, diabete mellito ed insufficienza cardiaca congestizia.
I pazienti ai quali è stato somministrato un dosaggio più alto rispetto a quello raccomandato tendevano ad avere più alti rischi di sanguinamento maggiore.
Il sanguinamento aumentava sia in base al grado di eccesso nel dosaggio sia al numero dei farmaci associati in eccesso ( 6.6% se né i dosaggi di Eparina né quelli degli inibitori della glicoproteina IIb/IIIa erano in eccesso versus 22.2% se il dosaggio di entrambi i farmaci era in eccesso ).
Tra i pazienti ai quali è stato somministrato un eccesso di dosaggio è stata osservata una più lunga permanenza in ospedale ed una più alta incidenza di mortalità.
Secondo gli Autori il 15% dei sanguinamenti maggiori in questa popolazione sarebbe attribuibile all’eccesso di dosaggio. ( Xagena_2005 )
Alexander KP et al, JAMA 2005; 294:3108-3116
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Cardio2005