Intervento coronarico percutaneo: hs-CRP predice la mortalità nel lungo periodo indipendentemente dai livelli di colesterolo LDL


Pochi dati sono disponibili riguardo all’associazione tra proteina C reattiva ad alta sensibilità ( hs-CRP ) e la mortalità, indipendentemente dal colesterolo LDL, nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ):

Lo studio ha riguardato 8.834 pazienti consecutivi, che erano stati sottoposti a intervento PCI tra il 2002 e il 2006, e seguiti fino al 2007 ( periodo di follow-up medio: 1.9 anni ).

I livelli di hs-CRP sono stati classificati in 4 gruppi: inferiore a 1, da 1 a 2.9, da 3 a 9.9, e uguale o superiore a 10 mg/L.

Il tasso di mortalità per qualsiasi causa è risultato pari a 14.4, 17.5, 25.7 e 56.4 per 1000 persone-anno nei pazienti con livelli hs-CRP inferiori a 1, 1-2.9, 3-9.9 e maggiore o uguale a 10 mg/L, rispettivamente.

Rispetto ai pazienti con hs-CRP inferiore a 1 mg/L, il rischio ( hazard ratio ) di mortalità dopo aggiustamento per multivariabili ( tra cui il colesterolo LDL ), associato con livelli di hs-CRP di 1-2.9, 3-9.9 e 10 mg/L o superiore è stato, rispettivamente, pari a 1.27, 1.70, e 2.99 ( P per trend <0.001 ).

Dopo aggiustamento per multivaribili, sono stati osservati trend di più alta mortalità per tutte le cause ai più alti livelli di hs-CRP tra i pazienti con colesterolo LDL inferiore a 70, 70-99 e maggiore di 100 mg/dl ( p<0.001 per ogni correlazione ).

Dallo studio è emerso che nel corso di un lungo periodo osservazionale, i livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità forniscono informazione prognostica incrementale sulla mortalità, indipendentemente dal colesterolo LDL. ( Xagena_2009 )

Razzouk L et al, Am Heart J 2009; 158: 277-283



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