Statine e rischio di diabete: dosi intensive a confronto con dosi moderate


Una recente meta-analisi ha dimostrato che la terapia con statine è associata ad un aumento del rischio di sviluppare diabete mellito.

L’obiettivo dell’analisi era valutare se una terapia con statine a dosi intensive fosse associata ad aumentato rischio di diabete di nuova insorgenza rispetto a una terapia con statine a dosi moderate.

Sono stati analizzati gli studi rilevanti nel periodo 1996-2011, e sono stati inclusi gli studi randomizzati controllati che hanno confrontato la terapia intensiva con statine con una terapia a dosi moderate, con più di 1000 pazienti seguiti per più di un anno.

In 5 studi clinici con statine con 32.752 partecipanti senza diabete al basale, 2.749 hanno sviluppato il diabete ( 1.449 erano assegnati alla terapia intensiva, 1.300 alla terapia a dosi moderate, rappresentando 2.0 casi aggiuntivi nel gruppo a dosi intensive per 1000 pazienti-anno ) e 6.684 hanno sofferto di eventi cardiovascolari ( 3.134 e 3.550, rispettivamente, rappresentando 6.5 casi in meno nel gruppo a dosi intensive per 1000 pazienti-anno ) con un follow-up di 4.9 anni.

L’odds ratio ( OR ) è stato pari a 1.12 ( i2=0% ) per il diabete mellito di nuova insorgenza e 0.84 ( i2=74% ) per gli eventi cardiovascolari nei partecipanti sottoposti a terapia intensiva rispetto a quelli con terapia a dosi moderate.

Rispetto alla terapia con statine a dosi moderate, il numero di pazienti necessario per avere un danno ( NNH ) all'anno nel gruppo terapia a dosi intensive di statine è stato pari a 498 per il diabete di nuova insorgenza, mentre il numero di pazienti da trattare ( NNT ) all'anno nel gruppo terapia con dosi intensive di statine è stato pari a 155 per gli eventi cardiovascolari.

In conclusione, in un'analisi aggregata dei dati provenienti da 5 studi con statine, la terapia con dosi intensive di statine è risultata associata ad un aumentato rischio di diabete di nuova insorgenza rispetto alla terapia con dosi moderate di statine. ( Xagena_2011 )

Preiss D et al, JAMA 2011: 305: 2556-2564



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