I supplementi a base di olio di pesce o olio di soia aumentano HRV, una misura della funzione autonomica cardiaca


I livelli di acidi grassi omega-3 sono associati ad una ridotto rischio di morte improvvisa.

Tuttavia, i meccanismi cardiovascolari protettivi di omega-3 non sono ben conosciuti.

Uno studio ha valutato i cambiamenti della variabilità della frequenza cardiaca ( HRV ) una misura della funzione autonomica cardiaca in una coorte di soggetti anziani.

Le persone sono state assegnate in modo casuale a ricevere giornalmente alte dosi di acidi grassi omega-3 di origine marina ( olio di pesce ); oppure un più basso dosaggio giornaliero di acidi grassi omega-3 di origine vegetale ( olio di soia ).

Il periodo osservazionale è stato di 6 mesi.

I parametri dominio di frequenza e dominio di tempo di HRV sono aumentati in modo significativo durante il periodo di supplementazione sia tra i soggetti trattati con l’olio di pesce che tra quelli con l’olio di soia.

Nel modello di regressione dopo aggiustamento per età e frequenza cardiaca media, solo la supplementazione con olio di pesce è risultata associata ad un significativo aumento delle componenti ad alta e bassa frequenza e della deviazione standard degli intervalli RR normali ( SDNN ), mentre solo SDNN è aumentato significativamente nel gruppo che ha assunto olio di soia.

Secondo gli Autori l’assunzione giornaliera di olio di pesce o olio di soia può aiutare a ridurre il rischio di andare incontro ad un evento avverso cardiovascolare, come aritmie e morte cardiaca improvvisa, soprattutto nelle persone con nota malattia cardiovascolare o ad aumentato rischio.

I Ricercatori hanno anche scoperto che i soggetti che assumevano olio di pesce raggiungevano un aumento della variabilità della frequenza cardiaca già dopo 2 settimane.( Xagena_2005 )

Holguin F et al, Chest 2005; 127: 1102 – 1107



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