Il principale evento avverso del trattamento con Warfarin ( Coumadin ) è l’emorragia.
Molti fattori di rischio per le complicazioni da sanguinamento sono anche fattori di rischio per eventi tromboembolitici, e ciò rende difficile la decisione di iniziare o meno il trattamento con anticoagulanti.
Marcatori specifici in grado di identificare solamente i pazienti ad alto rischio di sanguinamento avrebbero un grosso impatto clinico.

Un gruppo di Ricercatori svedesi ha condotto uno studio per valutare se le concentrazioni di trombomodulina fossero associate a complicanze da sanguinamento, eventi cardiovascolari o mortalità nei pazienti trattati con anticoagulanti nel lungo periodo.

In uno studio di coorte longitudinale sono stati seguiti 719 pazienti in trattamento con Warfarin per una durata media di 4.2 anni e sono state registrate e classificate tutte le complicazioni da sanguinamento che hanno causato ricovero ospedaliero.

Nel corso del follow-up, si sono verificati 113 eventi di sanguinamento clinicamente rilevanti e 73 eventi di sanguinamento maggiore.

Concentrazioni più alte di antigene solubile della trombomodulina sono risultate associate a sanguinamento clinicamente rilevante e a eventi di sanguinamento maggiore dopo aggiustamento per l’età.

Nei modelli a variabili multiple, l’hazard ratio ( HR ) per il terzile più alto rispetto a quello più basso è stato di 2.29 e di 2.33, rispettivamente.

Non è stata osservata alcuna associazione tra la concentrazione di antigene solubile della trombomodulina e gli eventi cardiovascolari ischemici non fatali o mortalità per tutte le cause.

In conclusione, aumentati livelli di antigene solubile della trombomodulina sono associati a complicanze da sanguinamento durante il trattamento con Warfarin ma non a eventi cardiovascolari o mortalità per tutte le cause.
La concentrazione di antigene solubile della trombomodulina rappresenta un potenziale marcatore specifico per identificare i pazienti ad alto rischio di sanguinamento durante il trattamento con Warfarin. ( Xagena_2009 )

Lind M, et al, Arch Intern Med 2009;169: 1210-1215

 

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