Infarto miocardico acuto: promettenti risultati con una nuova associazione farmacologica


A cura di Alessandro Capucci, Divisione di Cardiologia Ospedale Civile di Piacenza

In molti infarti miocardici acuti, la riperfusione delle coronarie viene realizzata mediante trombolisi. Tuttavia questo procedimento è limitato da una elevata percentuale di riocclusioni o dal presentarsi di effetti indesiderati soprattutto in pazienti anziani.
Recentemente sono stati sviluppati dei farmaci che inibiscono i recettori presenti sulla superficie delle piastrine (inibitori della glicoproteina IIb/IIIa ).
Alcuni studi clinici hanno evidenziato che la contemporanea somministrazione di uno di questi inibitori (Abciximab) con ridotte dosi di un farmaco fibrinolitico producono buoni risultati terapeutici con una bassa incidenza di effetti indesiderati.
Conferma della validità di questa nuova modalità terapeutica verrà fornita da uno studio clinico che coinvolgerà un numero elevato di pazienti.

(Califf R.M., Am Heart J 2000; 139:533-37)

(Keywords: Infarto miocardico acuto, Inibitori della glicoproteina IIb/IIIa, Abciximab) ( Xagena )