Pazienti non-selezionati con infarto miocardico: ill PCI primario è superiore rispetto alla trombolisi preospedaliera ed intraospedaliera
Studi clinici hanno mostrato la superiorità dell’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) rispetto alla trombolisi.
Ricercatori svedesi hanno valutato l’outcome ( esito ) di differenti strategie di riperfusione in pazienti, consecutivi, con infarto STEMI.
Lo studio prospettico di coorte ha riguardato 26.205 pazienti, consecutivi. con infarto STEMI, inseriti nel registro RIKS-HIA, sottoposti a terapia di riperfusione entro 15 ore dall’inizio dei sintomi.
Un totale di 7.084 pazienti sono stati sottoposti a PCI primario, 3.087 a trombolisi preospedaliera e 16.043 a trombolisi ospedaliera nel periodo 1999-2004.
L’end point principale era rappresentato da mortalità, da reinfarto e da riammissione ospedaliera, come riportato nel registro al 31 dicembre 2005.
L’intervento PCI è risultato associato a più bassa mortalità rispetto alla trombolisi intraospedaliera a 30 giorni ( 4.9% versus 11.4%; hazard ratio, HR = 0.61 ) e a 1 anno ( 7.6% versus 15.9%; HR = 0.68 ).
L’intervento coronarico percutaneo era anche associato ad una più bassa mortalità rispetto alla trombolisi preospedaliera a 30 giorni ( 4.9% versus 7.6%; HR = 0.70 ) e ad 1 anno ( 7.6% versus 10.3%; HR = 0.81 ).
La trombolisi preospedaliera era associata ad una minore mortalità rispetto alla trombolisi intraospedaliera a 30 giorni ( HR = 0.87 ) e a 1 anno ( HR = 0.84 ).
Tuttavia, un ritardo nel trattamento di oltre 2 ore tendeva a ridurre i benefici della trombolisi preospedaliera; i benefici dell’intervento coronarico percutaneo primario non sono sembrati essere influenzati dal ritardo nel trattamento.
Il PCI primario era anche associato ad una minore permanenza in ospedale e ad una minore incidenza di reinfarto rispetto alla trombolisi preospedaliera o alla trombolisi intraospedaliera.
Lo studio su pazienti non selezionati ( consecutivi ) ha dimostrato la superiorità dell’intervento coronarico per cutaneo primario rispetto alla trombolisi. ( Xagena_2006 )
Stenestrand U et al, JAMA 2006; 296: 1749-1756
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