Pacemaker e defibrillatori impiantabili: trattamento delle infezioni
Una strategia combinata, a base di antibiotici e rimozione del dispositivo, è in grado di curare le infezioni correlate ai dispositivi cardiaci.
Uno studio retrospettivo, compiuto da Ricercatori della Mayo Clinic, ha riguardato 189 pazienti a cui era stato impiantato un pacemaker permanente ( n=138 ) o un defibrillatore impiantabile ( n=31 ).
L’età media dei pazienti era di 71,2 anni.
Le più comuni presentazioni cliniche sono risultate l’infezione della tasca del generatore ( 69%) e l’endocardite associata al dispositivo ( 23%).
I più comuni patogeni erano gli stafilococchi coagulasi-negativi ( 42% dei casi ) e lo Staphylococcus aureus ( 29 % ).
Il 98% dei pazienti è stato sottoposto a completa rimozione dei dispositivi cardiaci.
La durata della terapia con antibiotici è risultata correlata alla presentazione clinica e all’organismo causa dell’infezione, ed in media è stata di 18 giorni per l’infezione della tasca del generatore, 28 giorni per l’endocardite, 28 giorni per l’infezione da Staphylococcus aureus e 14 giorni per l’infezione da stafilococchi coagulasi-negativi.
Il 96% dei pazienti è stato sottoposto a trattamento con antibiotici e a rimozione del pacemaker o del defibrillatore impiantabile. ( Xagena_2007 )
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2007
Link: MedicinaNews.it
Cardio2007 Inf2007
XagenaFarmaci_2007