Studio CLARICOR: aumentata mortalità cardiovascolare dopo assunzione dell’antibiotico Claritromicina nei pazienti con malattia coronarica stabile
L’obiettivo dello studio CLARICOR era quello di determinare se la Claritromicina ( Biaxin/Klacid ), un antibiotico macrolide, influenzasse la mortalità e la morbidità cardiovascolare nei pazienti con malattia coronarica stabile.
E’ stata inviata una lettera a 13.702 pazienti, di età compresa tra 18 ed 85 anni che avevano avuto una diagnosi, in dimissione, di infarto miocardico o di angina pectoris nel periodo 1993-1999, e che erano vivi nell’agosto del 1999.
Un totale di 4.373 pazienti è stato arruolato.
I pazienti sono stati assegnati in modo random a ricevere Claritromicina 500mg/die ( n = 2172 ) oppure placebo ( n = 2.201 ).
L’end point primario, composito, comprendeva: mortalità generale, infarto miocardico o angina pectoris instabile durante i 3 anni di follow-up.
L’end point secondario era invece rappresentato da: mortalità cardiovascolare , infarto miocardico o angina pectoris instabile.
I Ricercatori non hanno trovato nessun significativo effetto della Claritramicina sull’end point primario ( hazard ratio, HR = 1.15 ) o sull’end point secondario ( HR = 1.17 ).
La mortalità è risultata più alta nel gruppo Claritromicina ( HR = 1.27 ), dovuta ad una più alta mortalità cardiovascolare ( HR = 1.45 ).
Lo studio ha mostrato che, nei pazienti con malattia coronarica stabile, l’impiego per breve periodo della Claritromicina può aumentare in modo significativo la mortalità cardiovascolare.
Gli Autori ritengono che sia necessario valutare il rischio cardiovascolare della Claritromicina nel lungo periodo. ( Xagena_2005 )
Jespersen CM et al, BMJ 2005; Online First
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XagenaFarmaci_2005