L'arresto cardiaco con diffusa ischemia cerebrale causa frequentemente un danno neurologico.
Lo studio HACA (Hypothermia After Cardiac Arrest Study) ha valutato l'effetto dell'ipotermia nella prevenzione di un esito neurologico non favorevole dopo arresto cardiaco dovuto a fibrillazione ventricolare.
Lo studio ha coinvolto 273 pazienti resuscitati dopo arresto cardiaco, assegnati per un periodo di 24 ore al gruppo normotermia o ipotermia (temperatura 32-34° C, misurazione a livello vescicale).
Il periodo di osservazione è stato di 6 mesi.
Il 55% dei pazienti (75 su 136) nel gruppo ipotermia ha avuto un esito neurologico favorevole rispetto al 39% (54 su 137) dei pazienti del gruppo normotermia (p = 0.009).
La mortalità a 6 mesi è stata del 41% e del 55%, rispettivamente (p = 0,02).
Pertanto nei pazienti resuscitati dopo arresto cardiaco dovuto a fibrillazione ventricolare, una lieve ipotermia terapeutica aumenta la probabilità di un esito neurologico favorevole e riduce la mortalità. ( Xagena_2002 )
The Hypothermia after Cardiac Arrest Study Group, N Engl J Med 2002; 346: 549-556
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