Eplerenone riduce il rischio di mortalità e il rischio di ospedalizzazione tra i pazienti con scompenso cardiaco sistolico
Gli antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi migliorano la sopravvivenza nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica cronica, forma grave, e con scompenso cardiaco dopo infarto miocardico.
I Ricercatori dello studio EMPHASIS-HF hanno valutato gli effetti di Eplerenone ( Inspra ) nei pazienti con scompenso cardiaco sistolico cronico e sintomi lievi.
In questo studio randomizzato, in doppio cieco, 2.737 pazienti con insufficienza cardiaca di classe NYHA II e con frazione di eiezione non-superiore al 35% sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Eplerenone ( fino a 50 mg/die ) oppure placebo, oltre alla terapia standard.
L'endpoint primario composito era rappresentato dalla mortalità per cause cardiovascolari o di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.
Lo studio è stato interrotto in modo prematuro, secondo regole pre-specificate, dopo un periodo di follow-up medio di 21 mesi.
L'endpoint primario si è verificato nel 18.3% dei pazienti nel gruppo Eplerenone rispetto al 25.9% nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.63; P<0.001 ).
Il 12.5% dei pazienti trattati con Eplerenone e il 15.5% di quelli trattati con placebo sono morti ( HR=0.76; P=0.008 ), il 10.8% e del 13.5%, rispettivamente, sono morti per cause cardiovascolari ( HR=0.76; P=0.01 ).
Le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco e per qualsiasi causa sono state ridotte con Eplerenone.
Un livello di potassiemia superiore a 5.5 mmol per litro, si è presentato nell’11.8% dei pazienti nel gruppo Eplerenone e nel 7.2% di quelli nel gruppo placebo ( P<0.001).
In conclusione, Eplerenone, rispetto al placebo, ha ridotto sia il rischio di mortalità sia il rischio di ospedalizzazione tra i pazienti con insufficienza cardiaca sistolica e sintomi lievi. ( Xagena_2010 )
Zannad F et al, N Engl J Med 2010; Epub ahead of print
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