Coronaropatia stabile: la Rosuvastatina fa regredire il volume della placca coronarica
E’ stato suggerito che la terapia ipolipidemizzante intensiva con l’impiego delle statine riduce il volume della placca ateromasica.
E’ stato esaminato l’effetto della Rosuvastatina ( Crestor ) sul volume della placca nei pazienti con malattia coronarica stabile, compresi quelli trattati con una precedente terapia di riduzione dei livelli dei lipidi plasmatici.
Lo studio in aperto, della durata di 76 settimane, ha riguardato 37 Centri in Giappone.
I pazienti eleggibili sono stati trattati inizialmente con 2.5 mg/die di Rosuvastatina, con la possibilità di aumentare il dosaggio, ad intervalli di 4 settimane, fino a 20 mg/die.
Un totale di 214 pazienti giapponesi sono stati sottoposti a ultrasonografia intravascolare ( IVUS ) al basale, e per 126 pazienti erano disponibili immagini ultrasonografiche al termine dello studio.
Il cambiamento nel livelli sierici di colesterolo LDL dal basale alla fine del periodo osservazionale è stato pari ad una riduzione media del 38.6%, mentre si è osservato un incremento dei livelli medi di colesterolo HDL del 19.8% ( p<0.0001 per entrambi ).
E’ stata riscontrata una riduzione media del volume della placca, che rappresentava l’endpoint principale dello studio, del 5.1% ( p<0.0001 ).
In conclusione, la Rosuvastatina ha prodotto una significativa regressione del volume della placca coronarica nei pazienti giapponesi con coronaropatia, compresi i soggetti che in precedenza assumevano altri farmaci ipocolesterolemizzanti.
Secondo gli Autori, la Rosuvastatina potrebbe essere utile nella prevenzione secondaria dei pazienti con malattia coronarica stabile. ( Xagena_2009 )
Takayama T et al, Circ J 2009 ; Epub ahead of print
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