Rosuvastatina come prima scelta nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare
Molti pazienti ad alto rischio cardiovascolare falliscono nel raggiungere gli obiettivi di colesterolo LDL raccomandati.
Ricercatori dell'Hospital European Georges-Pompidou a Parigi, in Francia, si sono posti l'obiettivo di individuare la strategia più appropriata per ridurre il rischio cardiovascolare.
Allo studio ARIANE, hanno preso parte 844 pazienti ad alto rischio cardiovascolare. Questi pazienti sono stati assegnati in modo randomizzato a ricevere un unico dosaggio giornaliero di 10mg di Rosuvastatina ( Crestor ) oppure di Atorvastatina ( Lipitor / Torvast ).
L'endpoint primario dello studio era il raggiungimento dell'obiettivo colesterolo LDL inferiore a 1 g/l a 12 settimane.
L'alto rischio cardiovascolare è stato definito dalla storia di eventi cardiovascolari, oppure dalla dislipidemia di tipo IIa o IIb associata a più di 2 altri fattori di rischio cardiovascolare, oppure 2 fattori di rischio ed un rischio coronarico a 10 anni superiore del 20%, in base al punteggio Framingham.
Alla 12a settimana, l'obiettivo di colesterolo LDL è stato raggiunto dal 51,3% dei pazienti trattati con Rosuvastatina contro il 31,4% dei pazienti che avevano ricevuto Atorvastatina ( p < 0,0001 ).
Sia la Rosuvastatina che l'Atorvastatina sono risultate ben tollerate.
Lo studio ha confermato i risultati di altri studi clinici, che avevano dimostrato la superiorità della Rosuvastatina rispetto all'Atorvastatina allo stesso dosaggio.
Pertanto nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare la Rosuvastatina dovrebbe essere considerata terapia di prima scelta. ( Xagena_2007 )
Danchin N et al, Ann Cardiol Angeiol 2007; 56: 82-87
Link: MedicinaNews.it
XagenaFarmaci_2007