Fibrillazione atriale in soggetti anziani: l’anemia è un predittore di ospedalizzazione e di mortalità


L’anemia è un fattore indipendente in grado di predire la morte e il ricovero ospedaliero tra i pazienti anziani con fibrillazione atriale.

È stato condotto uno studio retrospettivo su 13.067 pazienti, beneficiari del sistema Medicare, ricoverati in ospedale a causa di fibrillazione atriale. L’età media dei partecipanti era di 79.8 anni, il 58% era composto da donne e l’ematocrito medio era 39.2%.

Nel corso di un periodo mediano di 1 anno, 3.665 pazienti sono morti e ci sono state 8.364 ri-ospedalizzazioni.

Rispetto a un ematocrito del 40-44.9% l’hazard ratio ( HR ) aggiustato per la mortalità è stato pari a 1.66 per un ematocrito inferiore al 25%, 1.50 con l’ematocrito compreso tra 25-29.9%, 1.28 per l’intervallo 30-34.9%, 1.07 per 35-39.9%, 1.03 per 45-49.9%, e 1.10 per 50% o superiore.

L’associazione è risultata significativa sia per gli uomini sia per le donne, ma la relazione era più forte per gli uomini ( p= 0.006 per interazione ).

Rispetto all’ematocrito compreso tra il 40% e il 44.9%, l’hazard ratio aggiustato per l’ospedalizzazione è stato pari a 1.28 con un ematocrito compreso tra 25% e 29.9%. ( Xagena_2009 )

Fonte: American Heart Journal, 2009



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