La risonanza magnetica cardiaca può essere utile quando il livello di gravità del rigurgito valvolare non può essere determinato con l’ecocardiografia
L’intervento chirurgico per il rigurgito valvolare asintomatico aortico o mitrale cronico è raccomandato sulla base del livello di gravità del rigurgito stesso e delle conseguenze emodinamiche subite dal ventricolo sinistro.
L’ecocardiografia è l’esame standard nella pratica clinica per la valutazione dei pazienti adulti affetti da rigurgito cronico. Il volume e la frazione rigurgitante ( RV, RF ) possono essere determinati come la differenza delle gittate sistoliche misurate tra due siti intracardiaci: il flusso anterogrado attraverso la valvola rigurgitante rispetto al flusso anterogrado attraverso una valvola normale.
Alternativamente, le misurazioni del livello di gravità del rigurgito valvolare possono essere determinate attraverso analisi di imaging della convergenza prossimale di flusso. È possibile valutare in tal modo anche l’area dell’orifizio rigurgitante. In ogni caso, esistono delle limitazioni nell’uso dell’ecocardiografia dovute alla bassa qualità dell’immagine, alla variabilità della misurazione dei diametri di flusso ed al pre-accorciamento del ventricolo.
La risonanza magnetica cardiaca ( CMR ) è una tecnica promettente in grado di valutare anche il livello di gravità del rigurgito valvolare oltre che fornire ulteriori informazioni sulla forma e la funzione ventricolare sinistra. Il metodo del flusso-Q permette di misurare la velocità di flusso e gli aumenti istantanei dei volumi di flusso nell’aorta e nell’arteria polmonare; questi dati possono fungere da integrazione al ciclo cardiaco per determinare i valori di volume rigurgitante e di frazione rigurgitante.
La risonanza magnetica cardiaca permette anche accurate misurazioni dei volumi ventricolari destro e sinistro; la differenza nella gittata sistolica tra i due ventricoli corrisponde al volume rigurgitante.
Il ruolo della risonanza magnetica cardiaca nella gestione clinica dei pazienti adulti con rigurgito valvolare merita studi più approfonditi. Attualmente, la risonanza magnetica cardiaca sembra utile quando il livello di gravità del rigurgito valvolare non può essere determinato con l’ecocardiografia ( in particolare quando è presente una disfunzione del ventricolo sinistro ), quando sono necessarie più accurate misurazioni della funzione ventricolare sinistra e quando è presente dilatazione aortica. ( Xagena_2009 )
Cawley PJ, Otto CM, Minerva Cardioangiologica 2009; 57: 521-535
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