Sindromi coronariche acute: importanza di NT-proBNP nella prognosi a breve termine dopo infarto miocardico


I peptidi natriuretici cardiaci, da tempo utilizzati per la valutazione clinica e prognostica dell’insufficienza cardiaca, hanno trovato recente applicazione nell’ambito dei pazienti affetti da sindrome coronarica acuta (SCA).

L’obiettivo di uno studio è stato quello di determinare il valore prognostico del NT-proBNP in una coorte di 70 pazienti ricoverati per sindromi coronariche acute nel follow-up a breve termine.

Sono stati studiati 70 pazienti ricoverati presso l’Unità Operativa di Cardiologia del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo per sindromi coronariche acute, valutando all’ingresso le variabili di tipo clinico-anamnestico, strumentali, di laboratorio, e i valori plasmatici di NT-proBNP.
Tutti i pazienti sono stati rivalutati a distanza di 6 mesi, al fine di valutare l’incidenza di eventi avversi fatali e non-fatali, e la loro correlazione con le variabili valutate al momento del ricovero.

L’incidenza di eventi durante il periodo di follow-up nella popolazione osservata è stata del 28% ( 10 pazienti ).
Nei pazienti con eventi sono stati osservati una minore funzione ventricolare globale ( P=0.01 ), una maggiore incidenza di sindrome coronarica acuta con persistente sopraslivellamento del tratto ST ( P=0.03 ) e una maggiore incidenza di valori di NT-pro BNP maggiori della mediana ( P=0.03 ).

L’analisi di regressione logistica ha evidenziato che la presenza di sindrome coronarica acuta con sopraslivellamento ST ( P=0.05 ) e di valori di NT-pro BNP maggiori della mediana ( P=0.05 ) erano le uniche variabili predittive di eventi durante il follow-up.

I risultati dello studio hanno evidenziato l’importanza del ruolo del NT-pro BNP nel follow-up a breve termine nei pazienti ricoverati per sindromi coronariche acute. ( Xagena_2009 )

Coppola G et al, Minerva Cardioangiologica 2009; 57: 13-21



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