Intervento coronarico percutaneo: correlazione tra livelli di troponina cardiaca I e sopravvivenza a lungo termine


La frequenza, i fattori di rischio, e l'effetto sulla sopravvivenza a lungo termine dell’aumento dei livelli di troponina cardiaca I ( cTnI ) in seguito a intervento coronarico percutaneo ( PCI ) non-complicato, elettivo, non sono ben definiti.

Sono stati studiati 907 pazienti sottoposti a PCI elettivo senza complicanze correlate all’intervento e con almeno una misurazione di cTnI dodici o più ore dopo la procedura.
Sono stati esclusi i pazienti con valori di cTnI prima dell’intervento superiori a 0.1 ng/ml o con infarto miocardico nelle precedenti 48 ore.

I valori massimali di cTnI ( TrMX ) successivi a PCI erano in media pari a 0.8 ng/ml, eccedevano il normale limite superiore di 0.1 ng/ml nel 65.2% dei pazienti ed erano uguali o superiori a 1.5 ng/ml nel 13.7% dei pazienti.

L'unico predittore significativo di TrMX è risultato il numero di stent impiantati ( P<0.0023 ).

All’analisi univariata di Kaplan-Meier, i predittori significativi di sopravvivenza erano i pazienti più anziani di età ( p<0.0001 ), il diabete ( p=0.02 ), la malattia vascolare periferica ( p<0.0001 ), la malattia polmonare ostruttiva ( p<0.0001 ), l’insufficienza congestizia ( p<0.0001 ), l’insufficienza renale ( p<0.0001 ), e TrMX di 3.62 ng/ml o superiore ( p=0.0451 ).

Predittori indipendenti, secondo l’analisi di Cox, erano i pazienti più anziani di età ( p<0.0001 ), la broncopneumopatia ostruttiva ( p<0.0001 ), l’insufficienza congestizia ( p<0.0001 ), e TrMX ( p=0.0272 ).

Dallo studio è emerso che l’aumento dei livelli di cTnI si è verificato nella maggior parte dei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo non-complicato, elettivo.
L’impianto di stent multipli è risultato associato a più alti valori di cTnI.
La sopravvivenza a lungo termine è stata principalmente influenzata da comorbidità e dall’età prima dell’intervento; tuttavia anche i pazienti con i più alti valori di cTnI dopo PCI sono ad aumentato rischio di ridotta sopravvivenza.
Fattori predittivi indipendenti di ridotta sopravvivenza sono risultati: l’età più avanzata, la malattia polmonare ostruttiva, l’insufficienza congestizia ( p<0.0001 per ciascuno ), e cTnI massimale post-intervento ( p=0.0272 ). ( Xagena_2010 )

Loeb HS, JC Liu JC, Clin Cardiol 2010; 33: E40-44



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