Uomini con malattia coronarica in trattamento con statine: il genotipo CETP è in grado di predire un aumento della mortalità
L’inibizione di CETP ( proteina di trasferimento del colesterolo esterificato ) aumenta il colesterolo HDL.
Tuttavia combinando le statine con gli inibitori CETP si può osservare un aumento della mortalità.
I Ricercatori dell’University Medical Center di Utrecht in Olanda, avevano osservato in precedenza che i pazienti con bassi livelli di CETP ( portatori dell’allele Taq IB-B2 ) possono presentare minor beneficio dalla terapia con statine.
L’obiettivo del nuovo studio è stato quello di verificare l’ipotesi farmacogenetica sugli outcome ( esiti ) nel lungo periodo.
E’ stata eseguita un’analisi con follow-up a 10 anni su 812 pazienti con malattia coronarica ( coorte REGRESS ), trattati con statine dopo un iniziale periodo di 2 anni.
I portatori di TaqIB-B2 hanno mostrato ridotti livelli di CETP e più alti valori di colesterolo HDL ( p<0.001 per entrambi ).
Nonostante questi più bassi livelli di CETP e più alti livelli di colesterolo HDL, l’hazard ratio per la copia B2 era 1.59 ( p=0.01 ) per la mortalità da cardiopatia ischemica, e 1.30 per la mortalità generale.
In conclusione, nei pazienti con malattia coronarica, trattati con la statina, la variazione genetica che conferisce bassi livelli di CETP è associata ad aumentata mortalità a 10 anni.
Questo indica che l’efficacia della terapia con statine nel ridurre il rischio cardiovascolare dipende dal genotipo CETP ed è correlata a livelli plasmatici di CETP.
Questo effetto deve essere tenuto presente quando si somministrano inibitori CETP a pazienti con coronaropatia. ( Xagena_2008 )
Regieli JJ et al, Eur Heart J 2008; 29: 2792-2799
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XagenaFarmaci_2008