La mortalità nel gruppo con stent a rilascio di farmaco non è più alta di quella con stent di metallo nudo, a 4 anni


L’analisi del Registro SCAAR ( Swedish Coronary Angiography and Angioplasty Registry ) ha mostrato un aumento a 6 anni degli eventi avversi tra i pazienti a cui è stato impiantato uno stent a eluizione di farmaco rispetto a quelli con stent di metallo nudo.
Tuttavia a differenza dei precedenti report, l’ultima analisi non ha evidenziato un aumento del rischio di mortalità per i pazienti trattati con uno stent a rilascio di farmaco.

L’analisi è stata compiuta su 35.000 pazienti, di cui 13.786 sottoposti ad impianto di stent medicato nel corso di un intervento coronarico percutaneo ( PCI ) e 21.480 a cui era stato impiantato uno stent di metallo nudo.

Il periodo di follow-up era di 1-4 anni.

A 6 mesi, è stato osservato un trend di riduzione della mortalità nei pazienti trattati con stent a rilascio di farmaco ( rischio relativo, RR=0,92 ) e significativa riduzione dell’infarto miocardico ( RR=0,85 ).

Dopo 6 mesi, tuttavia, è stato osservato un trend verso un aumento della mortalità ( RR=1,09 ) e percentuali significativamente più alte di morte o infarto miocardico ( RR=1,17 ), e del solo infarto miocardico ( RR=1,25 ).

In generale, il rischio aggiustato di morte a 4 anni non era differente tra stent a rilascio di farmaco e stent di metallo nudo.
A 4 anni non c’era nessuna differenza tra i due gruppi di stent riguardo agli endpoint di morte o infarto miocardico, e solo infarto miocardico.

E’ stato osservato un aumento annuale di trombosi da stent dello 0,5% con gli stent medicati.( Xagena_2007 )

Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ) – Congress, 2007
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