La prevalenza di insufficienza cardiaca con frazione d’eiezione preservata aumenta nel tempo


Ricercatori della Mayo Clinic a Rochester negli Stati Uniti hanno valutato la prevalenza di insufficienza cardiaca con frazione d’eiezione preservata nell’arco dei 15 anni.

Lo studio ha riguardato pazienti ospedalizzati con insufficienza cardiaca scompensata presso i Mayo Clinic Hospitals a Olmsted County nel Minnesota, dal 1987 fino al 2001.

I pazienti sono stati classificati sulla base della frazione d’eiezione preservata o ridotta.

Un totale di 6.076 pazienti con insufficienza cardiaca sono stati dimessi in un periodo di 15 anni.
I dati sulla frazione d’eiezione sono risultati disponibili nel 76% dei pazienti ( n = 4.596 ).
Di questi, il 53% presentava una ridotta frazione d’eiezione, mentre il rimanente 47% presentava una frazione d’eiezione preservata.

La popolazione di pazienti con diagnosi di insufficienza cardiaca con frazione d’eiezione preservata è aumentata nel corso del tempo.

La prevalenza di ipertensione, fibrillazione atriale e diabete tra i pazienti con insufficienza cardiaca è aumentata in modo significativo nel tempo.

La sopravvivenza era leggermente migliore tra i pazienti con frazione d’eiezione preservata ( hazard ratio aggiustato di morte, OR = 0.96; p = 0.01 ).

La sopravvivenza è migliorata nel tempo per coloro che presentavano una ridotta frazione d’eiezione, ma non per i pazienti con frazione d’eiezione preservata. ( Xagena_2006 )

Owan TE et al, N Engl J Med 2006, 355: 251-259




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Cardio2006