Studio TOSCA-2: nessun miglioramento della frazione d’eiezione ad 1 anno dopo impianto di stent
L’angioplastica a palloncino con impianto di stent, eseguita da 3 a 28 giorni dopo un infarto miocardico, porta ad un ripristino del flusso ematico nelle arterie occluse, ma non migliora la capacità di pompa del cuore dopo 1 anno.
Il TOSCA-2 ( The Total Occlusion Study of Canada ) è un sottostudio che ha riguardato 381 pazienti arruolati nello studio OAT ( Occluded Artery Trial ), il più ampio studio sulla riperfusione tardiva.
Dopo 1 anno, i Ricercatori hanno trovato che nel gruppo dei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ), il flusso ematico è stato ripristinato nel 93% delle arterie correlate all’infarto mediante riperfusione tardiva e l’83% di queste è rimasta pervia per un intero anno contro il 25% del gruppo trattato con farmaci.
Tuttavia, non è stata evidenziata alcuna differenza tra i due gruppi riguardo alla frazione d’eiezione dopo 1 anno.
Una possibile spiegazione per il mancato miglioramento della frazione d’eiezione, una misura della capacità di pompa del cuore, è che la riapertura dell’arteria può causare un danno microvascolare, con frammenti del coagulo che possono ostruire vasi sanguigni più piccoli. ( Xagena_2006 )
Fonte: American Heart Association – Scientific Sessions, 2006
Link: MedicinaNews.it
Cardio2006