L’anemia è associata ad un rapido declino della funzione renale nei pazienti con scompenso cardiaco


Un’analisi secondaria dei dati dello studio SOLVD ( Studies of Left Ventricular Dysfunction ) ha mostrato che l’anemia è un fattore di rischio per il declino della funzione renale nei pazienti con scompenso cardiaco, soprattutto nei pazienti con sottostante malattia renale cronica.

Lo studio ha riguardato 6.360 soggetti, con un’età media di 59 anni.

Il 31% dei pazienti presentavano insufficienza renale cronica definita come velocità di filtrazione glomerulare ( GFR ) non superiore a 60 ml/min x 1.73 m2.

Il 6% era anemico.

Il periodo osservazionale mediano è stato di 2 anni.

Gli Autori hanno definito come rapida riduzione della funzione renale,una riduzione della GFR di almeno 6 ml/min x 1.73 m2 per anno. L’anemia è stata definita come un ematorcito inferiore del 36% rispetto al basale.

All’analisi multivariata è stato osservato che i soggetti con anemia avevano una maggiore probabilità ( 30% ) di andare incontro ad un rapido declino della funzione renale, rispetto ai pazienti senza anemia.

Nei pazienti che al basale presentavano malattia renale cronica, il rischio ( odds ) di rapida riduzione della velocità di filtrazione glomerulare è stato maggiore del 71%, rispetto ai pazienti con anemia, mentre nei soggetti senza malattia renale cronica, il rischio di rapida riduzione della GFR è stato del 16%.

Dallo studio è anche emerso che gli ACE inibitori non hanno manifestato alcun effetto protettivo nei confronti della progressione del danno renale. Questo potrebbe essere spiegato con la bassa percentuale di malattia renale proteinurica nella coorte studiata. ( Xagena_2007 )

Fonte: American Journal of Cardiology, 2007



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