Nessuna riduzione di mortalità con la chirurgia bariatrica nei pazienti anziani ad alto rischio
La chirurgia bariatrica nei pazienti anziani gravemente obesi, non è risultata associata ad un ridotto rischio di mortalità.
L’incidenza dell’obesità si è stabilizzata dopo decenni di rapido aumento, mentre la prevalenza di pazienti con un indice di massa corporea ( BMI ) superiore a 35 è aumentato del 39% tra il 2000 e il 2005; la prevalenza di obesità grave ( BMI superiore a 40 ) è aumentata del 50%, e la prevalenza di superobesità ( BMI maggiore di 50 ) è aumentata del 75%.
L’obesità è difficile da trattare, e la chirurgia bariatrica è il mezzo più efficace per indurre perdita di peso per i gravemente obesi.
Ad oggi, nessuno studio ha esaminato la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti ad alto rischio sottoposti a chirurgia bariatrica.
Matthew L Maciejewski del VA Medical Center di Durham negli Stati Uniti e colleghi hanno condotto uno studio per determinare se la chirurgia bariatrica fosse associata ad una riduzione della mortalità tra i pazienti anziani ad alto rischio, prevalentemente di sesso maschile.
La mortalità è stata esaminata in 850 persone sottoposte a chirurgia bariatrica nel periodo 2000-2006 ( età media 49.5 anni, BMI medio, 47.4 ) e in 41.244 controlli non chirurgici ( età media 54.7 anni, BMI medio 42 ).
Il periodo di follow-up è stato fino a dicembre 2008.
Undici casi su 850 pazienti chirurgici ( 1.29% ) sono morti nei 30 giorni precedenti l'intervento.
I pazienti chirurgici avevano più bassi tassi di mortalità grezzi rispetto ai controlli non chirurgici ( a 1 anno, 1.5% contro 2.2%; a 2 anni, 2.2% contro 4.6%; a 6 anni, 6.8% vs 15.2% ).
Nell'analisi non aggiustata, la chirurgia bariatrica è risultata associata a una riduzione della mortalità. Tuttavia, a un’ulteriore analisi mediante propensity matching, che ha incluso 1.694 pazienti, la chirurgia bariatrica non è risultata significativamente associata a una diminuzione della mortalità.
I risultati hanno sottolineato l'importanza di aggiustamento statistico e attenta selezione delle coorti chirurgiche e non chirurgiche, in particolare durante la valutazione della chirurgia bariatrica in base ai dati amministrativi.
Precedenti studi, che avevano evidenziato un beneficio di sopravvivenza per la chirurgia bariatrica, presentavano limitate informazioni cliniche per condurre analisi dettagliate.
Le differenze di sopravvivenza tra la chirurgia bariatrica e gruppi di controllo sono risultati modesti nella maggior parte degli studi precedenti, quindi gli effetti benefici di un intervento chirurgico potrebbero essere attenuati se fosse possibile un aggiustamento per fattori confondenti.
E’ stato dimostrato che l’aggiustamento del rischio con l'analisi di regressione ha portato a una significativa associazione tra chirurgia e sopravvivenza che è stata ridotta quando l’equivalenza nelle caratteristiche basali è migliorata attraverso la tecnica del propensity matching in questo gruppo di pazienti ad alto rischio.
Tuttavia, anche se la chirurgia bariatrica non è risultata associata a una riduzione della mortalità tra i pazienti più anziani di sesso maschile, molti pazienti possono ancora scegliere di sottoporsi a chirurgia bariatrica, data la forte evidenza di una significativa riduzione del peso corporeo e delle co-esistenti malattie, e del miglioramento della qualità di vita. ( Xagena_2011 )
Fonte: Journal of American Medicine Association, 2011
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