Metastasi epatiche da tumori non-colorettali, non-neuroendocrini: chirurgia resettiva
Uno studio ha valutato il ruolo della chirurgia resettiva nel trattamento delle metastasi epatiche da tumori non-colorettali, non-neuroendocrini.
Lo studio, retrospettivo, ha coinvolto 134 pazienti sottoposti a resezione epatica curativa per metastasi da tumori non-colorettali, non-neuroendocrini.
Nel perioperatorio si sono valutati i risultati ( trasfusioni di sangue, degenza postoperatoria, complicanze e mortalità ) e la sopravvivenza globale e libera da malattia a 3 e 5 anni dall’intervento. Sono stati considerati diversi fattori prognostici: l’età ( cut off 50 anni ), la presenza di metastasi singole verso metastasi multiple, il diametro ( cut-off 5 cm ), l’intervallo libero da malattia inferiore o superiore a 1 anno, il tipo di tumore primitivo, le epatectomie minori verso le epatectomie maggiori. La sopravvivenza globale di questi pazienti è stata successivamente paragonata a quella dei pazienti con metastasi epatiche colorettali.
La mortalità e le complicanze postoperatorie sono state rispettivamente del 3% e 23.1%. La sopravvivenza globale a 3 e 5 anni è stata del 56.5% e 40%; la sopravvivenza libera da malattia del 44% e 30%.
Il diametro delle metastasi, l’intervallo libero da malattia e metastasi da tumori gastrointestinali sono risultati le variabili statisticamente significative all’analisi multivariata.
Per trentanove pazienti ( 27% ) la sopravvivenza reale è stata superiore ai 5 anni dopo resezione.
Dallo studio è emerso che la chirurgia resettiva è un trattamento efficace delle metastasi epatiche da tumori non-colorettali, non-neuroendocrini, e permette di raggiungere risultati soddisfacenti con tassi di complicanze accettabili, in particolare se si escludono i pazienti con metastasi da tumori gastrointestinali. ( Xagena_2009 )
Ercolani G et al, Minerva Chirurgica 2009;64:551-558
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