Confronto tra approccio trans peritoneale e retroperitoneale nella surrenalectomia mininvasiva


La surrenalectomia laparoscopica è considerata la procedura di scelta per le neoformazioni surrenaliche. La ragione del suo successo è da ricercare prima di tutto nel fatto che si tratta di una tecnica demolitiva, che non necessita di una fase ricostruttiva. Ciò rende la procedura di più facile esecuzione. L’approccio può essere retroperitoneale o transperitoneale. Mentre il primo ha conquistato maggior successo tra gli urologi, il secondo è maggiormente usato in chirurgia generale. Finora solo alcuni studi hanno analizzato la differenza tra i due approcci.

Sono stati valutati i vantaggi e gli svantaggi delle due tecniche.

Nel periodo 1995-2005, 189 pazienti sono stati sottoposti a surrenalectomia laparoscopica attraverso l’approccio transperitoneale ( 121 ) o attraverso quello retroperitoneale ( 68 ).

Il tempo operatorio medio è stato di 148 min per la procedura retro peritoneale e 112 per quella transperitoneale ( p<0.005 ). La perdita ematica intraoperatoria è stata di 400 cc ( range: 300-600 ) nel gruppo sottoposto a retroperitoneale e 100 cc ( range: 50-300 ) in quello sottoposto a TLA ( p<0.005 ).

La ripresa dell’alimentazione è avvenuta in media dopo 1.2 giorni ( range: 1-3 ) e 1.8 giorni ( range: 1-7 ), rispettivamente, nell’approccio retroperitoneale e transperitoneale ( p<0.005 ), mentre la degenza ospedaliera media è stata di 4.9 giorni ( range: 2-15 ) e 4.46 giorni ( range: 1-13 ) ( p=0.181 ).

Non vi è stata alcuna differenza significativa tra le complicanze intra- e postoperatorie tra le due procedure.

Dall’analisi dei dati è emerso che l’approccio transperitoneale è ampiamente utilizzato e ben sopportato dal paziente, necessita di una minore curva di apprendimento e di solito necessita di un più breve tempo di esecuzione, laddove l’approccio retroperitoneale è penalizzato da uno spazio di manovra ridotto, una maggiore curva di apprendimento e reperti anatomici meno evidenti.
Le indicazioni più importanti per l’approccio retroperitoneale rimangono l’obesità patologica e gli interventi chirurgici pregressi all’addome. Tuttavia, il fattore determinante nella scelta dell’approccio è l’esperienza del chirurgo. ( Xagena_2008 )

Ramacciato G et al, Chir Ital 2008; 60: 15-22



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