Anziani con malattia coronarica nessun beneficio aggiuntivo della Niacina alla terapia con statine


La prescrizione di routine di Niacina a rilascio prolungato ( Niaspan ER ), una vitamina del gruppo B ( 1.500 mg/die ), in combinazione con la tradizionale terapia che riduce il colesterolo non sembra offrire nessun ulteriore beneficio nel correggere il restringimento arterioso e nel diminuire la formazione della placca ateromasica negli anziani che già soffrono di malattia coronarica.

Lo studio è stato effettuato su 145 pazienti, uomini e donne dell’area di Baltimora, con aterosclerosi; tutti i pazienti avevano un’età superiore ai 65 anni.

Dopo 18 mesi di terapia farmacologica, le riduzioni nello spessore della parete arteriosa non sono risultate differente tra coloro che erano stati assegnati al trattamento combinato di Niacina e di statina, e in quelli che avevano assunto solamente una statina.

I pazienti nel braccio duplice terapia hanno presentato una riduzione media della placca di 5.4 mm3 al mese a livello dell’arteria carotide, contro una riduzione di 4 mm3 al mese per la sola terapia con statine; la differenza non era statisticamente significativa.

I pazienti trattati con Niacina e statina hanno presentato una riduzione del colesterolo LDL maggiore del 5% rispetto ai pazienti trattati con la sola statina, mentre i livelli del colesterolo HDL sono cresciuti del 14% con la duplice terapia rispetto alla monoterapia.

Tutti i partecipanti allo studio avevano sofferto di uno o più eventi cardiovascolari ( infarto miocardico, ictus ) e alcuni erano stati sottoposti a bypass coronarico o a angioplastica con impianto di stent.

All’inizio dello studio i pazienti erano sottoposti ad esame di risonanza magnetica per immagini ( MRI ) dell’arteria carotide, con ripetizione ogni 6 mesi.

I piccoli numeri dello studio impongono cautela nella valutazione dei dati. E’ in corso uno studio per valutare i benefici vascolari nel lungo periodo della terapia combinata a base di Niacina e di una statina. ( Xagena_2009 )

Fonte: Johns Hopkins Medical Institutions, 2009



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