Malattia coronarica stabile o arteriopatia periferica: benefici dall'associazione di Aspirina, un antipiastrinico, e di Rivaroxaban, un anticoagulante
I risultati dello studio COMPASS hanno mostrato che l'associazione di un antipiastrinico ( Aspirina [ Acido Acetilsalicilico ] ) e di un anticoagulante ( Rivaroxaban [ Xarelto ] ) può offrire dei benefici per i pazienti con coronaropatia stabile o arteriopatia periferica, migliorando la sopravvivenza e riducendo infarto miocardico e ictus.
Lo studio è stato condotto su oltre 27mila pazienti di 33 Paesi, suddivisi in tre gruppi. E' stata verificata l'efficacia di tre diversi trattamenti: la terapia standard a base di sola Aspirina ( 100 milligrammi al giorno ) con l'associazione Rivaroxaban ( 2.5 milligrammi due volte al giorno ) e Aspirina, e Rivaroxaban in monoterapia ( 5 mg due volte al giorno ).
L'efficacia dell'associazione rispetto alle monoterapie è stata evidente con interruzione precoce dello studio.
Rispetto al trattamento con la sola Aspirina, l'aggiunta dell'anticoagulante Rivaroxaban ha ridotto la mortalità cardiovascolare, l'infarto miocardico e l'ictus del 24%, e ha migliorato la sopravvivenza del 18%.
Ogni 1000 pazienti trattati, per una media di 23 mesi, l'associazione di Aspirina e Rivaroxaban è in grado di prevenire 13 infarti miocardici, ictus o decessi per cause cardiovascolari, e 7 decessi per qualsiasi causa.
L'associazione Rivaroxaban e Aspirina provoca un aumento del sanguinamento, in misura maggiore nello stomaco o nel basso intestino.
Tuttavia non sono stati riscontrati aumenti dei sanguinamenti maggiori, né dei sanguinamenti cerebrali.
Per ogni 1000 pazienti si sono verificati 12 eventi di sanguinamento maggiore, quasi tutti prontamente trattabili. ( Xagena_2017 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2017
Xagena_Medicina_2017