Infarto miocardico e ictus, scoperto un nuovo fattore di rischio, CHIP
CHIP, dall'acronimo inglese Clonal Hematopoiesis of Indeterminate Potential [ emopoiesi clonale dal potenziale indeterminato ], è un nuovo fattore di rischio che sembra incidere in maniera rilevante sulla probabilità di subire un infarto miocardico o un'ictus.
Molte persone che hanno subito un infarto miocardico o un ictus non presentavano nessun fattore di rischio tradizionale. Non avevano, cioè, alti livelli pressori o alti livelli di colesterolo e non erano fumatori.
Una possibile spiegazione è rappresentata da CHIP, una mutazione che interessa le cellule staminali del midollo osseo.
Un accumulo di cellule staminali mutate sarebbe la causa di un rischio più elevato di oltre il 40 - 50% di andare incontro a un infarto miocardico o a un ictus nell'arco di un decennio.
Secondo i ricercatori CHIP sarebbe un potente fattore di rischio, molto diffuso nella popolazione. La probabilità di infarto miocardico indotto da questo specifico fattore aumenterebbe con l'aumentare dell'età; sarebbe di circa il 20% intorno ai 60 anni, per salire fino al 50% intorno agli 80 anni.
Ci sarebbero due tipi di persone, quelle che manifestano emopoiesi clonale e quelle che la stanno per sviluppare.
Queste di CHIP sarebbero mutazioni acquisite a causa dell'intervento di fattori esterni ( esempio, fumo da sigaretta ).
La scoperta di CHIP è frutto della ricerca di vari gruppi tra loro indipendenti e in progetti non focalizzati sulle malattie cardiovascolari ma sui tumori ematologici ( una ricerca era incentrata sulla schizofrenia ). ( Xagena_2018 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2018
Xagena_Medicina_2018