Gli stent a rilascio di farmaco negli interventi coronarici percutanei primari per infarto STEMI


L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l’uso degli stent medicati, detti anche stent a rilascio di farmaco, per gli interventi coronarici percutanei ( PCI ) per il trattamento della malattia coronarica stabile, ma non per il trattamento dell’infarto miocardico acuto.
In passato, il trattamento dell’infarto miocardico acuto consisteva principalmente nella trombolisi e nell’angioplastica con palloncino.

Nonostante le percentuali di infarto, di ri-occlusione e di rivascolarizzazione siano migliorate con l’avvento degli stent metallici, l’incidenza della restenosi resta tuttavia elevata.
L’intervento coronarico percutaneo primario per l’infarto del miocardio con sovraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) si è evoluto e ora il protocollo include l’utilizzo di stent medicati.

Tuttavia, l’impiego degli stent è dibattuto soprattutto sotto l’aspetto sicurezza. La trombosi intra-stent contribuisce a peggiorare la morbidità e la mortalità in seguito all’intervento coronarico percutaneo.
Il sospetto che vi fosse una più elevata incidenza di trombosi intrastent con l’utilizzo di stent medicati invece degli stent convenzionali ha sollevato dubbi sulla sicurezza e sull’efficacia degli stent di metallo nudo.

L’analisi della letteratura ha mostrato che gli stent medicati sembrano avere un profilo di sicurezza simile a quello degli stent convenzionali semplici nell’intervento coronarico percutaneo primario per il trattamento dell’infarto miocardico con sovraslivellamento del tratto ST. Tuttavia, sono necessari studi randomizzati su larga scala per valutare ulteriormente il profilo di sicurezza degli stent medicati rispetto agli stent di metallo nudo in questo tipo di trattamento. ( Xagena_2009 )

Ehdaie A, Lee MS, Minerva Cardioangiologica 2009; 57: 645-656



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Cardio2009