Maggior rischio di eventi avversi cardiaci associato agli stent medicati rispetto agli stent di metallo nudo
E’ stata esaminata l’incidenza di mortalità per tutte le cause, infarto miocardico fatale, rivascolarizzazione del vaso bersaglio, bypass coronarico o l’insieme di questi eventi avversi ( MACE ) in 9043 pazienti consecutivi, sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con impianto di stent tra novembre 1993 e novembre 2005.
I pazienti avevano in media 63.7 anni, ed il 74% era di sesso maschile.
Il periodo osservazionale è stato in media di 2.1 anni, fino a un massimo di 3 anni.
Un totale di 7022 pazienti ha ricevuto stent di metallo nudo, mentre 1949 stent a rilascio di farmaco.
Il confronto tra pazienti che hanno ricevuto stent di metallo nudo e quelli con impianto di stent a eluizione ha mostrato:
- minore incidenza ( 12% ) di infarto miocardico ( p = 0.12 );
- minore incidenza ( 12% ) di rivascolarizzazione del vaso bersaglio ( p = 0.12 );
- minore necessità ( 43% ) di bypass aortocoronarico ( p = 0.007 );
- maggiore probabilità ( 2.28 volte ) di presentare un MACE ( p < 0.001 );
- maggiore probabilità ( 2.15 volte ) di morire ( p < 0.001 ).
I dati dello studio hanno mostrato che l’outcome ( esito ) nel lungo periodo dell’impiego degli stent a eluizione di farmaco non è favorevole.
Secondo Joseph B. Muhlestein dell’University of Utah a Salt Lake City è possibile che lo stent a rilascio di farmaco contribuisca ad accelerare l’aterosclerosi nei segmenti coronarici non coinvolti nello stenting.
Inoltre, i pazienti sottoposti a impianto di stent medicato sono, in generale, pazienti con malattie cardiache più complesse. ( Xagena_2006 )
Fonte: American Heart Association ( AHA ) – Scientific Sessions, 2006
Link: MedicinaNews.it
Cardio2006