Denervazione simpatica delle arterie renali nel trattamento della ipertensione arteriosa resistente
La denervazione simpatica delle arterie renali mediante ablazione rappresenta oggi uno strumento clinicamente efficace e sicuro per il trattamento dei pazienti con ipertensione arteriosa resistente.
La selezione dei pazienti candidati a sottoporsi a tale procedura deve essere fatta presso Centri di Eccellenza per la diagnosi e la cura dell’ipertensione arteriosa, riconosciuti dall’ESH ( European Society of Hypertension ) e dalla SIIA ( Società Italiana della Ipertensione Arteriosa ). Pertanto, i pazienti candidabili possono essere solo inizialmente identificati dalla medicina generale o specialistica non adeguatamente qualificata ad un approccio progressivo e basato su una ragionevole sequenza di passaggi diagnostici e terapeutici nell’ambito della popolazione generale di pazienti con ipertensione arteriosa essenziale.
Successivamente, i pazienti così identificati dovranno essere sottoposti ad un rigido protocollo di valutazione clinica, diagnostica e terapeutica, presso i Centri di Eccellenza o di Riferimento.
Tale protocollo deve prevedere l’esclusione di ogni possibile causa secondaria di ipertensione o di pseudo-resistenza. Inoltre, è mandatorio verificare attentamente e preliminarmente l’aderenza del paziente alla strategia farmacologica prescritta.
La procedura di ablazione va, infine, eseguita da operatori esperti e qualificati, ed in strutture dotate di tutte le precauzioni e le cautele legate ad una procedura invasiva.
Le principali raccomandazioni della SIIA per l’esclusione dei pazienti con pseudo-ipertensione, l’ottimizzazione del trattamento antipertensivo, la valutazione clinica e la conferma della indicazione alla procedura di denervazione simpatica delle arterie renali sono le seguenti: A) Esclusione: ipertensione secondaria, pseudo-resistenza, cause concomitanti e fattori modificabili; B) Ottimizzazione: documentare l’efficacia clinica del trattamento antipertensivo alla massima dose terapeutica tollerata, documentare la copertura del trattamento antipertensivo mediante monitoraggio ambulatoriale delle 24 ore; C) Valutazione: documentare l’anatomia delle arterie renali mediante angio-tomografia o angio-risonanza, documentare la velocità di filtrazione glomerulare e gli indici di resistenza mediante eco-color-Doppler delle arterie renali.
Nei pazienti sottoposti alla procedura di ablazione delle arterie renali ed in trattamento farmacologico con terapie di combinazione con diverse classi di farmaci antipertensivi, i controlli dovrebbero essere programmati in modo attento, rigoroso e con cadenza inizialmente mensile ( per 3 mesi ), poi trimestrale ( per 6 mesi ) e poi semestrale, come applicato negli studi clinici controllati.
In occasione di questi controlli, oltre alla valutazione clinica generale e alla misurazione della pressione arteriosa clinica, sarà opportuno valutare il profilo pressorio ambulatoriale delle 24 ore ed i parametri di funzione renale. ( Xagena_2012 )
Fonte: Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, 2012
Link: Cuore.net
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