Associazione tra depressione ed arresto cardiaco extra-ospedaliero
L’associazione tra depressione e mortalità correlata alla malattia coronarica è ben nota.
Uno studio coordinato da J.P. Empana e X. Jouven dell’Hospital Paul Brousse di Villejnif, in Francia, ha verificato se la presenza e la gravità della depressione clinica era associata ad un più alto rischio di morte cardiaca improvvisa.
I dati sono stati ottenuti da un HMO ( Health Maintenance Organization ) dello stato di Washington ( USA ).
I casi erano rappresentati da 2.228 soggetti di età compresa tra i 40 ed i 79 anni che avevano sperimentato un arresto cardiaco tra il primo gennaio 1980 ed il 31 dicembre 1994.
Il gruppo controllo era composto da 4.164 soggetti.
La depressione clinica è stata definita come diagnosi medica di depressione o impiego di farmaci antidepressivi entro l’anno antecedente l’arresto cardiaco.
L’ospedalizzazione per depressione era definita come grave depressione.
I pazienti clinicamente depressi presentavano un più alto odds ratio ( probabilità ) di arresto cardiaco ( OR = 1.88; OR aggiustato = 1.43 ).
L’associazione è stata osservata in entrambi i sessi, in vari gruppi di età, e nei soggetti con precedente cardiopatia ( OR = 1.27 ) e senza cardiopatia ( OR = 1.71 ).
Rispetto ai soggetti non depressi, il rischio di arresto cardiaco è risultato aumentato nei soggetti meno gravemente depressi ( OR = 1.30 ) ed ulteriormente aumentato nei soggetti gravemente depressi ( OR = 1.77 ).
La depressione clinica può essere associata ad un più alto rischio di arresto cardiaco indipendentemente dai fattori di rischio per la malattia coronarica. ( Xagena_2006 )
Empana JP et al, Arch Intern Med 2006; 166: 195-200
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