Prurigo nodularis in forma moderata / grave: il trattamento con Nemolizumab ha ridotto significativamente la gravità della malattia, così come il prurito e i disturbi del sonno già dopo 4 settimane
I risultati dello studio di fase III OLYMPIA 1 hanno evidenziato che nei pazienti con prurigo nodularis in forma moderata / grave il trattamento con l’anticorpo monoclonale Nemolizumab ha ridotto significativamente la gravità della malattia, così come il prurito e i disturbi del sonno già dopo 4 settimane.
La prurigo nodularis è una malattia molto pruriginosa che esercita effetti negativi sulla qualità del sonno e sulla qualità di vita dei pazienti.
Per molti anni i pazienti hanno avuto a disposizione opzioni terapeutiche limitate a causa della mancanza di studi clinici controllati con placebo e ben progettati.
Nemolizumab, un anticorpo monoclonale che blocca il recettore dell’interleuchina-31 ( IL-31 ) ha dimostrato di fornire un rapido sollievo dal prurito accompagnato da miglioramenti nei disturbi del sonno e nella risoluzione dei noduli cutanei.
Nello studio OLYMPIA-2 i pazienti in trattamento attivo hanno mostrato miglioramenti clinicamente e statisticamente significativi in entrambi gli endpoint primari rispetto al placebo dopo 16 settimane.
Il 58,4% dei pazienti trattati con Nemolizumab ha ottenuto una riduzione del prurito di almeno quattro punti rispetto al 16,7% con il placebo ( p inferiore a 0,0001 ) e il 26,3% ha raggiunto la risoluzione completa o quasi completa delle lesioni cutanee in confronto al 7,3% nel gruppo placebo ( p inferiore a 0,0001 ).
Lo studio ha, inoltre, raggiunto tutti gli endpoint secondari chiave confermando una rapida insorgenza d'azione sul prurito già alla settimana 4 ( 41,1% rispetto al 6,3% nel gruppo placebo, p inferiore a 0,0001 ).
I miglioramenti del prurito e delle lesioni cutanee sono stati osservati fino alla settimana 24.
Nello studio OLYMPIA 2, il secondo di due studi di fase III, 274 pazienti con prurigo nodularis da moderato a grave, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere placebo ( n = 91 ) oppure Nemolizumab ( n = 183 ).
Dopo una dose iniziale di 60 mg di Nemolizumab, in funzione del peso al basale i partecipanti sono stati trattati con iniezioni sottocutanee da 30 mg o 60 mg ogni 4 settimane per un totale di 16 settimane.
La terapia ha consentito di raggiungere entrambi gli endpoint primari dello studio, con una percentuale significativamente maggiore di pazienti nel gruppo Nemolizumab rispetto al gruppo placebo con una risposta al prurito, definita come una riduzione di almeno 4 punti alla scala PP-NRS ( Peak Pruritus Numerical Rating Scale ) ( 56,3% vs 20,9%, P inferiore a 0,001 ) e un punteggio di 0/1 ( pelle libera o quasi libera da lesioni ) alla scala IGA ( Investigator Global Assessment ) ( 37,7% vs 11%, P minore di 0,001 ) entro la settimana 16.
Nemolizumab si è dimostrato rapidamente efficace, dato che sono stati raggiunti anche endpoint secondari chiave tra cui una percentuale più elevata di pazienti in trattamento attivo rispetto al placebo con una risposta significativamente superiore al prurito già alla settimana 4 ( 41% vs 7,7%, P minore di 0,001 ) e un punteggio PP-NRS inferiore a 2 alla settimana 4 ( 19,7% vs 2,2%, P minore di 0,001 ) e alla settimana 16 ( 35% vs 7,7%, P minore di 0,001 ).
Anche un miglioramento di 4 punti nella scala del sonno è stato ottenuto dal 37,2% delle persone nel gruppo Nemolizumab contro 9,9% di quelli nel gruppo placebo entro la settimana 4.
Entro la settimana 16 la quota di pazienti è aumentata fino al 51,9% con Nemolizumab rispetto al 20,9% con il placebo.
Almeno un evento avverso è stato riscontrato nel 61,2% dei pazienti trattati con Nemolizumab contro il 52,7% con il placebo, i più comuni dei quali sono stati: cefalea ( 6,6% vs 4,4% ) e dermatite atopica ( 5,5% vs 0% ). ( Xagena_2023 )
Fonte: The New England Journal of Medicine ( NEJM ), 2023
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