Uccisione dei microrganismi mucocutanei e della cute mediante inattivazione fotodinamica


Nel 2002 è stato riportato il primo caso documentato di un ceppo di Staphylococcus aureus vancomicina-resistente ( VRSA ) ( MIC maggiore o uguale a 32 microg/ml ).
Attualmente, circa il 20% degli isolati di Staphylococcus aureus in Europa è meticillino-resistente. Oltre alle infezioni batteriche, l’emergenza di infezioni fungine è aumentato in maniera considerevole a causa di diversi fattori, tra cui l’impiego di farmaci immunosoppressivi, di antibiotici a largo spettro, la neutropenia e le infezioni da HIV. Questi preoccupanti effetti sottolineano l’importanza e l’urgenza di sviluppare nuovi approcci di trattamento alternativi che siano efficaci contro infezioni causate da patogeni multiresistenti.

L’inattivazione fotodinamica di micro-organismi ( PDIM, photodynamic inactivation of microorganisms ) è considerata un nuovo approccio che utilizza un colorante fotoattivo, ossigeno e luce visibile per generare specie reattive dell’ossigeno, che determinano un danno irreversibile ai patogeni durante l’illuminazione.

Patologie cutanee causate dallo Staphylococcus aureus meticillino-resistente ( MRSA ) o da specie fungine sono idealmente adatte per essere trattate con la PDIM per eradicare infezioni localizzate e per modulare la guarigione delle ferite grazie alla possibilità di liberare sostanze fotosensibilizzatrici e luce con applicazione topica.

La difficoltà relativa alla PDIM è di trovare una finestra terapeutica in vivo in cui i microrganismi multiresistenti possano essere uccisi in maniera efficace, senza quindi danneggiare il tessuto circostante o alterando la residua flora batterica del tessuto interessato dall’infezione.
Diverse classi chimiche di fotosensibilizzatori hanno dimostrato il loro potenziale nel fotoinattivare batteri Gram(+), Gram(-) e funghi. ( Xagena_2010 )

Pereira Gonzales F, Maisch T, Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2010;145:477-490



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