La mesoterapia è stata originariamente concepita in Europa come un metodo che impiega iniezioni cutanee contenenti una miscela di composti per il trattamento di condizioni cosmetiche e mediche in ambito locale.

Sebbene la mesoterapia sia stata tradizionalmente impiegata per alleviare il dolore, le sue applicazioni cosmetiche, in particolare la rimozione di grasso e cellulite, hanno recentemente ricevuto attenzione negli Stati Uniti.

Un altro trattamento per la riduzione del grasso localizzato, che è popolare in Brasile e che prevede l’impiego di iniezioni di Fosfatidilcolina, è stato erroneamente considerato sinonimo di mesoterapia.

Tuttavia, la sicurezza e l’efficacia di questi nuovi trattamenti cosmetici restano non chiarite.

Presso l’University of Southern California School of Medicine di Los Angeles è stato compiuto uno studio finalizzato a distinguere la mesoterapia dalle iniezioni di Fosfatidilcolina attraverso una revisione della loro storia ed i dati sperimentali o clinici.

E’ stata effettuata una ricerca di tutti gli studi pubblicati in Europa che avevano valutato l’efficacia clinica della mesoterapia tradizionale.
Gli studi erano incentrati sul dolore muscoloscheletrico e sulla malattia vascolare, piuttosto che sulle applicazioni cosmetiche.

Sebbene i dati sperimentali indichino che il numero di sostanze della mesoterapia tradizionale siano in grado teoricamente di ridurre il grasso, tali effetti non sono stati supportati negli studi peer-reviewed.

Un crescente numero di studi ha dimostrato che le iniezioni sottocutanee di una formulazione contenente Fosfatidilcolina combinata con il suo emulsionante, Deossicolato, sono efficaci nel rimuovere piccoli accumuli di tessuto adiposo.
La lisi cellulare che risulta dall’azione detergente del Deossicolato può essere responsabile di tale effetto clinico.

Secondo gli Autori la mesoterapia si distingue dal metodo di trattamento del tessuto adiposo con iniezioni sottocutanee di Deossicolato da solo o in combinazione con Fosfatidilcolina. ( Xagena_2006 )

Rotunda AM et Kolodney MS, Dermatol Surg 2006; 32: 465-480






Dermo2006