A cura di Sergio Capurro

Per la ripigmentazione della vitiligine viene utilizzata la disepitelizzazione timedchirurgica pulsata ad 1 Watt.
L'operatore, posizionato l'elettrodo di ritorno, disinfettato il campo operatorio ed eseguita l'anestesia locale, imposta il Timed nella modalità di funzionamento pulsato 4/9 centesimi di secondo, la funzione di coagulazione con i microelettrodi, 1 Watt di potenza, ed inserisce un elettromanipolo EM 10 Giallo, piegato ad angolo acuto. Esegue quindi la disepitelizzazione. Lo spigolo dell'angolo dell'elettromanipolo sfiora l'epidermide che, coagulata, viene rimossa con lo stesso elettromanipolo non attivato. Completata la disepitelizzazione l'area viene lavata a lungo con soluzione fisiologica e vengono applicati gli innesti di cheratinociti e melanociti autologhi. La medicazione, stabile ma non compressiva, viene aperta dopo otto giorni. In questa occasione si controlla il perfetto attecchimento dell'innesto. Le garze a rete non devono essere rimosse ma devono staccarsi da sole per non traumatizzare i melanociti e i cheratinociti innestati e ciò avviene in due o tre settimane. L'area innestata non deve entrare in contatto con saponi, detersivi, creme e profumi, per almeno un mese. Prodotti chimici irritanti potrebbero danneggiare le cellule e ridurne la proliferazione. Il paziente dovrà esporre al sole l'area dopo due mesi dall'intervento per consentire l'instaurarsi di una pigmentazione normale. La ripigmentazione deve avvenire in modo uniforme su tutta la superficie nell'arco di un anno. Con l'esposizione al sole le aree ripigmentate possono diventare più scure della cute normale. Normalmente nell'arco di due anni tendono a schiarire e a ritornare del colore della cute limitrofa. La disepitelizzazione timedchirurgica pulsata consente l'attecchimento dei melanociti e cheratinociti coltivati perchè mantiene integra la struttura dermica e la rete vascolare papillare.
(Sergio Capurro, Timedchirurgia dermatologica, plastica, estetica, Ed. D'Arsnoval Korpo, Genova. 2000)