Il trapianto di cellule epidermiche non coltivate consente una ripigmentazione del 70% nella maggior parte delle lesioni da vitiligine stabile


Un gruppo di Ricercatori del Ghent University Hospital ha valutato l'efficacia del trapianto di cellule epidermiche non coltivate in pazienti con vitiligine ed il ruolo della pigmentazione postinfiammatoria, spontanea o indotta da ultravioletti ( UV ) nell'ottenimento della ripigmentazione.

Sono stati studiati in modo prospettico 28 pazienti con 33 paia di lesioni leucodermiche, simmetricamente distribuite, tutte resistenti alla terapia.
In 19 pazienti la vitiligine appariva essere stabile, mentre ci sono stati dei dubbi circa la stabilità della malattia in altri 9 pazienti.

Dopo ablazione laser, è stato eseguito un trapianto cellulare arricchito con Acido Ialuronico ad una sola lesione, mentre l'altra lesione è stata trattata con placebo.
Dopo 3 settimane, tutte le lesioni sono state esposte a radiazioni UV, per 2 volte alla settimana, per circa 2 mesi.

Una differenza significativa fra trapianto cellulare e placebo è stata osservata dopo 3, 6 e 12 mesi ( p < 0.001, p = 0.002 e p = 0.002, rispettivamente ).

Nei pazienti con vitiligine stabile, la ripigmentazione di almeno il 70% delle aree trattate è stata raggiunta nel 55%, nel 57% e nel 77% delle lesioni sottoposte a trapianto 3, 6 e 12 mesi dopo il trattamento.
Nel gruppo dei pazienti con stabilità incerta della vitiligine, la ripigmentazione di almeno il 70% delle aree trattate non è stata riscontrata in nessun momento.

Lo studio ha dimostrato che il trapianto cellulare ha permesso la ripigmentazione di almeno il 70% delle aree trattate nella maggior parte delle lesioni da vitiligine sulle quali è stata effettuata la terapia nei pazienti con vitiligine stabile.

La ripigmentazione è stata prodotta principalmente dai melanociti trapiantati.( Xagena_2004 )

van Geel N et al, Arch Dermatol 2004; 140; 1203-1208




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