Vitiligine: trattamento topico e approcci combinati


Nonostante siano state effettuate numerose ricerche nell'ambito della patogenesi della vitiligine, una causa precisa non è stata ancora identificata. Le ipotesi prevalenti includono teorie autoimmuni, genetiche, neurogeniche, dell'autodistruzione, legate a deficit di fattori di crescita, virali e quella convergente, che hanno costituito la base per la formulazione del trattamento farmacologico.

Le terapie topiche hanno costituito la pietra miliare del trattamento della vitiligine, con o senza la fotochemioterapia. I trattamenti topici impiegati nella vitiligine comprendono gli steroidi, gli inibitori della calcineurina, gli analoghi della Vitamina-D, la pseudocatalasi, e gli agenti depigmentanti.
Le terapie di combinazione sono impiegate per migliorare il tasso di successo della repigmentazione.

Sono stati esaminati gli studi clinici, controllati e randomizzati, che hanno utilizzato trattamenti topici in monoterapia o in terapia di combinazione. Sebbene lo Psoralene e la Kellina siano impiegati come agenti topici, in combinazione con radiazioni ultraviolette ( UV), non sono stati inclusi nella revisione della Letteratura, a causa dell'impossibilità di utilizzarli in monoterapia.
Sono stati esclusi anche gli agenti topici più raramente utilizzati o inefficaci, come la Melagenina, la Fenilalanina ad uso topico, la L-DOPA ad uso topico, il Coaltar, l'olio forte di Anacar e il Minoxidil ad uso topico.

In base alle attuali lineeguida, si dovrebbe tentare una terapia topica con corticosteroidi potenti o molto potenti, oppure con inibitori della calcineurina per meno di due mesi come trattamento della vitiligine localizzata ( inferiore a 20% della superficie cutanea ).
Le combinazioni di corticosteroidi topici con laser ad eccimeri e UVA sembrerebbero essere più efficaci dei soli steroidi.
La pseudocatalasi in associazione con NB-UVB non sembra essere più efficace rispetto al placebo con NB-UVB.
Le combinazioni di analoghi della Vitamina-D presentano differenti gradi di efficacia in base al tipo impiegato e al tipo di luce UV. Anche l'efficacia delle combinazioni di inibitori della calcineurina varia in base al tipo utilizzato e alla luce UV associata, essendo il Tacrolimus più efficace con il laser ad eccimeri.
Il Pimecrolimus si è dimostrato efficace con NB-UVB ed il laser ad eccimeri su lesioni facciali e su microabrasioni cutanee in aree localizzate. ( Xagena_2010 )

Hossani-Madani AR, Halder RM, Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2010;145:57-78

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