Marcatori prognostici nel melanoma: sovraespressione delle metallotioneine


Il melanoma rappresenta una delle neoplasie maligne umane più aggressive e la sua incidenza è in continuo aumento. La prognosi per i pazienti affetti da melanoma è attualmente basata su parametri statistici.

Per stimare il rischio di una possibile progressione di malattia e per valutare la sopravvivenza globale, lo spessore massimo del tumore secondo Breslow e il livello di invasione ( livello di Clark ) rappresentano i marcatori attualmente dimostratisi più attendibili per i melanomi al momento della prima diagnosi.

Nei melanomi più profondi ( superiori a 1 mm ), è utile l’informazione addizionale derivante dallo studio dello stato del linfonodo sentinella. Nonostante ciò, sono necessari ulteriori nuovi parametri prognostici, che possano permettere al medico clinico di formulare una più precisa prognosi per i singoli casi.

La famiglia della metallotioneina rappresenta una classe di proteine intracellulari a basso peso molecolare, ricche di cisteina con un’elevata affinità per i metalli pesanti sotto forma di ioni. Esse sono coinvolte in numerosi processi pato-fisiologici e verosimilmente giocano un ruolo importante nella carcinogenesi.

Nelle ultime decadi, la sovraespressione di metallotioneine marcate con metodica immunoistochimica su tessuti inclusi in paraffina è risultata essere un marcatore prognostico altamente significativo in numerosi tumori.
Contrariamente alla maggior parte degli altri marcatori di progressione, la sovraespressione di metallotioneina è indipendente dallo spessore del tumore, ed è altamente specifica anche in pazienti affetti da melanoma sottile ( basso rischio ).

Attualmente, in pazienti affetti da melanoma ad alto rischio viene effettuata la biopsia del linfonodo sentinella, una tecnica chirurgica con valore predittivo per la progressione; il beneficio di questa procedura rimane, comunque, ancora poco chiaro in termini di sopravvivenza globale per il singolo paziente.

In uno studio che ha confrontato il linfonodo sentinella e la sovraespressione di metallotioneine, i risultati corroborano la validità della sovraespressione di metallotioneine nel melanoma primario come un utile marcatore prognostico addizionale, la cui accuratezza è paragonabile sebbene con qualche grado aggiuntivo ai risultati della biopsia del linfonodo sentinella. ( Xagena_2009 )

Weinlich G, Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2009;144: 27-38



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