Effetto dell’attività fisica intensiva sui fattori di rischio cardiovascolare modificabili in soggetti con diabete mellito di tipo 2
Uno studio ha valutato l'efficacia di una strategia basata sull’esercizio fisico intensivo nel promuovere l’attività fisica e migliorare il livello di emoglobina A1c ( HbA1c ) e di altri fattori di rischio cardiovascolare modificabili nei pazienti con diabete mellito di tipo 2.
Tra 691 pazienti sedentari ammissibili allo studio con diabete mellito di tipo 2 e sindrome metabolica, 606 sono stati arruolati in 22 cliniche per la cura del diabete in Italia, e sono stati randomizzati per Centro, età, e trattamento antidiabetico, a svolgere due volte alla settimana esercizio fisico aerobico e di resistenza più un intervento di counselling strutturato ( gruppo di esercizio ) contro il solo counselling ( gruppo di controllo ) per 12 mesi.
L’endpoint primario era il livello di HbA1c e gli endpoint secondari erano altri fattori di rischio cardiovascolare e i punteggi di rischio di cardiopatia coronarica.
Il volume medio di attività fisica ( equivalente metabolico di ore settimanali ) è risultato significativamente più elevato ( p inferiore a 0.001 ) nel gruppo di esercizio rispetto al gruppo controllo: l'equivalente metabolico delle ore di attività per settimana era rispettivamente pari a 20 e 10.
Rispetto al gruppo di controllo, l’esercizio fisico supervisionato ha prodotto un miglioramento significativo, rappresentato dai valori di differenza media, in questi ambiti: buona forma fisica; livello di HbA1c ( -0.30%; p inferiore a 0.001 ); pressione sanguigna sistolica ( -4.2 mmHg; p=0.002 ) e diastolica ( -1.7 mmHg; p=0.03 ); livelli di colesterolo HDL ( 3.7 mg/dl; p inferiore a 0.001 ) e LDL ( -9.6 mg/dl; p=0.003 ); circonferenza girovita ( -3.6 cm; p inferiore a 0.001 ); indice di massa corporea ; insulino-resistenza; infiammazione; punteggi di rischio. Questi parametri sono risultati migliorati solo marginalmente nei controlli.
In conclusione, questa strategia di intervento sull’esercizio è stata efficace nel promuovere l’attività fisica e migliorare il livello di HbA1c e il profilo di rischio cardiovascolare. Al contrario, il solo counselling è stato di limitata efficacia sui fattori di rischio cardiovascolare, indicando la necessità di un maggiore volume di esercizio fisico in questi soggetti ad alto rischio. ( Xagena_2010 )
Balducci S et al, Arch Intern Med 2010; 170: 1794-1803
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