Diabete mellito di tipo 2: ruolo della emoglobina glicata nella previsione del rischio
Uno studio ha valutato il potere predittivo dell’emoglobina glicata ( HbA1c; emoglobina glicosilata ) per il futuro rischio di diabete mellito di tipo 2.
Hanno partecipato allo studio 687 soggetti privi di diabete mellito di tipo 2.
Ogni soggetto ha effettuato un test orale di tolleranza al glucosio da 75 g al basale, e 624 hanno ripetuto il test di tolleranza orale al glucosio dopo 3.5 anni di follow-up.
L’emoglobina glisosilata è risultata un predittore significativo del rischio futuro di diabete mellito di tipo 2 ( area sotto la curva ROC=0.73, P minore di 0.0001 ).
Un cut point di HbA1c al 5.65% ha avuto la massima somma di sensibilità e specificità.
Sebbene l'area sotto la curva ROC di HbA1c fosse inferiore all'area sotto la curva ROC sia della concentrazione di glucosio nel plasma a 1 ora che di un modello logistico multivariato ( che includeva i parametri antropometrici, il profilo lipidico e il glucosio a digiuno ), l'aggiunta di HbA1c sia alla glicemia a 1 ora che al modello logistico multivariato ha significativamente aumentato il loro potere predittivo.
In conclusione, anche se l’emoglobina glisosilata da sola è un debole predittore del rischio di futuro diabete mellito di tipo 2, rispetto alla glicemia a 1 ora, essa fornisce informazioni aggiuntive sul rischio di futuro diabete mellito di tipo 2 quando viene aggiunta ai modelli di previsione. ( Xagena_2011 )
Abdul-Ghani MA et al, J Clin Endocrinol Metab 2011; 96: 2596-2600
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Endo2011