Pazienti con diabete e scompenso cardiaco: la Metformina sembra ridurre la mortalità per tutte le cause


Ricercatori Canadesi, coordinati da Jeffrey A Johnson dell’University of Alberta a Edmonton, in Canada, hanno compiuto una revisione della letteratura con l’obiettivo di verificare l’associazione tra farmaci antidiabetici e la mortalità nei pazienti con diabete ed insufficienza cardiaca.

Otto studi clinici hanno incontrato i criteri di inclusione.

Tre di 4 studi hanno trovato che l’impiego dell’Insulina era associato ad un aumentato rischio di mortalità per tutte le cause ( odds ratio = 1,25 ).

La Metformina ( Glucophage ) era associata in modo significativo a ridotta mortalità per tutte le cause in 2 studi ( hazard ratio, HR=0,86 ), rispetto ad altri farmaci antidiabetici e all’Insulina ( HR=0,70 rispetto alle sulfoniluree ); un trend simile è stato osservato in un terzo studio.

La Metformina non era associata ad un aumentato ricovero ospedaliero per ogni causa o, specificatamente, per scompenso cardiaco.

In 4 studi, l’uso dei tiazolidinedioni ( noti anche come glitazoni ) era associato a ridotta mortalità per tutte le cause ( odds ratio dati pooled, OR=0,83; P=0,02 ).

I tiazolidinedioni sono risultati associati ad aumentato rischio di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca ( OR dati congiunti = 1,13; P=0.004 ).

I 2 studi riguardanti le sulfoniluree hanno dato risultati contrastanti, probabilmente a causa di differenze nel trattamento di confronto.

Da questa recensione è emerso che la Metformina è associata a ridotta mortalità per tutte le cause nei pazienti con diabete ed insufficienza cardiaca in 2 studi su 3. ( Xagena_2007 )

Eurich DT et al, BMJ 2007; 335: 497



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XagenaFarmaci_2007