Sebbene l'ipertrofia ventricolare sinistra sia un predittore di mortalità cardiovascolare, la sua incidenza nel diabete di tipo 2 non è ben definita.

Presso l'Università di Torino è stato condotto uno studio che ha valutato l'incidenza di ipertrofia ventricolare sinistra, definita mediante ECG, e la sua relazione con le variabili cliniche e metaboliche in una coorte di soggetti affetti da diabete di tipo 2.

Sono stati presi in esame 965 soggetti con diabete di tipo 2, partecipanti al Casale Monferrato Study.

L'ipetrofia ventricolare sinistra rilevata mediante ECG è stata diagnosticata in 165 soggetti su 965, con una incidenza del 17.1%.

Sono state evidenziate ampie differenze tra i sessi, con una più alta prevalenza nelle donne ( 23.5% contro 8.4% ) rispetto agli uomini ( odds ratio, OR = 3.83 ).

Le persone con ipertrofia ventricolare sinistra sono risultate più anziane.

Nei due sottogruppi i valori di emoglobina glicosilata ( HbA1c ) , di fibrinogeno, di acido urico, di creatinina e dei lipidi plasmtici sono risultati simili.

Tra i soggetti con ipertrofia ventricolare sinistra ed in quelli senza, non sono state riscontrate differenze nell'incidenza di ipertensione, di coronaropatia, della durata o della dispersione dell'intervallo QT, della microalbuminuria e della macroalbuminuria.

All'analisi di regressione logistica, le variabili associate in modo indipendente all'ipertrofia ventricolare sinistra, dopo aggiustamento per l'età, sono state il sesso e la pressione diastolica.

Questo studio basato sulla popolazione ha mostrato un'elevata incidenza di ipertrofia ventricolare sinistra, definita mediante ECG, nei soggetti con diabete di tipo 2.
Il rischio è risultato più elevato nelle donne che non negli uomini, indipendentemente dall'età, dall'indice di massa corporea e dalla pressione sanguigna.
E' stata inoltre osservata un'associazione indipendente tra l'ipertrofia ventricolare sinistra e la pressione diastolica.

Gli Autori raccomandano di eseguire uno sceening per l'ipertrofia ventricolare sinistra nei soggetti con diabete, ed in modo particolare nelle donne diabetiche.( Xagena_2004 )

Bruno G et al, Diabet Med 2004; 21:823-828



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